Elisa Montessori e Giovanna Ricciardone

Elisa Montessori: Artista Multiforme


L’Universo artistico di Elisa Montessori 

Elisa Montessori è una figura poliedrica nel mondo dell'arte contemporanea, la cui opera ha lasciato un'impronta profonda sulla scena artistica internazionale. Nata a Genova nel 1931, Montessori è diventata un punto di riferimento indiscusso dell'avanguardia artistica del XXI secolo. Il suo lavoro fonde in modo magistrale pittura, scultura e installazione, esplorando concetti astratti ed emozioni umane attraverso una lente unica e provocatoria. Cercheremo di collocarla nel suo contesto storico e artistico, nonché di comprendere la sua poetica e la sua figura come artista estremamente versatile.

Contesto Storico e Biografico

Elisa Montessori ha vissuto e lavorato principalmente a Trastevere, Roma, dagli anni '50 in poi. Dopo essersi laureata in lettere presso l'Università La Sapienza di Roma nel 1953, Montessori ha deciso di immergersi nel mondo affascinante delle arti visive. È stato in quel momento che è entrata nel laboratorio di Mirko Basaldella, un pittore e scultore italiano di grande importanza nella scena artistica dell'epoca. Sotto la guida di Basaldella, Montessori ha perfezionato le sue abilità tecniche e ha iniziato a sperimentare con diverse tecniche artistiche, gettando le basi per le sue future innovazioni e esplorazioni artistiche. Una svolta nella sua vita è stata l'incontro con il noto scienziato Mario Tchou, che è diventato suo marito nel 1955. La loro vita li ha portati a Milano, dove hanno avuto due figlie. Tuttavia, la repentina morte di Tchou nel 1961 ha profondamente segnato l'artista, portandola di nuovo a Roma. Successivamente, Montessori ha sposato Costantino Dardi, un architetto allievo di grandi maestri e professionista di grande versatilità. Questa unione non ha solo fornito un solido sostegno emotivo, ma ha anche influenzato in modo complesso e profondo il suo lavoro, creando un dialogo creativo che ha arricchito la sua prospettiva artistica e ha permesso nuove esplorazioni nel suo lavoro. 

Poetica Artistica

Il lavoro di Elisa Montessori è notevole per il suo approccio multidisciplinare e la sua abilità nel rompere con le convenzioni artistiche stabilite. Ha sperimentato con una vasta gamma di tecniche, tra cui la tempera all'uovo, la ceramica, la oreficeria e l'incisione. Un elemento costante nella sua opera è stato il suo interesse per la cultura asiatica, che ha influenzato profondamente la sua creazione artistica, la relazione con la natura e il profondo legame che unisce la donna ad essa come momento di trasformazione e metamorfosi. A partire dagli anni '80, Montessori ha iniziato a esplorare la relazione tra immagine e testo, sia nella poesia che nella letteratura. Ha prodotto opere ispirate a grandi figure letterarie, e questa interazione tra immagine e testo è diventata un aspetto rilevante della sua produzione artistica. 

Stile Artistico

Grazie alla sua abilità nel fondere diverse discipline, il suo stile artistico è altamente distintivo e personale. Fin dagli anni '50, ha abbracciato una gamma di espressioni artistiche che oscillano tra l'astrazione pura e l'evocazione figurativa in un registro minimalista. Nonostante le influenze della scena artistica contemporanea e del femminismo, ha sempre affermato la sua unicità. 

Opere Importanti e Riconoscimenti

Le opere di Elisa Montessori sono state accolte con entusiasmo e sono state incluse in importanti collezioni di arte contemporanea, come il Museo d'Arte Contemporanea di Roma MACRO, la Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma e il Palazzo Farnesina a Roma. Nel 2010, un suo ritratto che rappresenta la frammentazione del suo corpo, "Daphne", è stato incluso nella collezione degli Uffizi a Firenze. In sintesi, Elisa Montessori è un'artista visionaria che ha ridefinito il modo in cui concepiamo l'arte contemporanea. La sua capacità di fondere discipline diverse, la sua esplorazione della condizione umana e il suo impatto nella comunità artistica internazionale la rendono una figura centrale nella narrazione artistica del XXI secolo. Il suo lascito perdurerà come testimonianza della capacità dell'arte di superare le barriere convenzionali e di connettersi profondamente e in modo trasformativo con il cuore umano.


Domande dal vivo all’artista

il 5 Ottobre ci sará un incontro nella sede di Valle Giulia con Elisa Montessori e abbiamo pensato alle seguenti domande da porle: 

1. Nel corso della tua carriera, hai sperimentato una vasta gamma di tecniche artistiche. Quali di queste ti hanno sfidato di più e quale ti ha regalato le maggiori soddisfazioni creative? 

2. La metamorfosi é per te un tema importante. Come affronti il concetto di cambiamento e trasformazione nella tua creazione artistica? 

Presto aggiorneremo con le risposte…

Attraverso il pensiero artistico di Giovanna Ricciardone


L’artista Giovanna De Sanctis Ricciardone, vive la sua formazione da architetta nel caratteristico periodo del 68’, per poi continuare il suo percorso, sempre in modo rivoluzionario, cambiando coraggiosamente strada, scegliendo l’arte.

Dopo pochi anni nel ambiente romano, operando al interno dell’associazione “il politecnico”, si trasferisce poi successivamente, in Umbria, dove fonda Progetto-Arte, collettivo in cui controcorrente, definisce il suo linguaggio artistico, con un chiaro legame con l’architettura che però fonda le sue radici nella personale ricerca del proprio archetipo, attraverso l’autoanalisi e studi filosofici. Per molti anni ha continuato il suo lavoro artistico dal suo studio ARC-Artist, cercando ambienti che le permettessero di sviluppare la sua visione artistica in linea con i suoi interessi personali.


La figura complessa del artista, durante la sua carrierra affronta temi di ampio spettro che vengono poi tradotti in arte, come il caos-cosmos “da cui tutto l’esistente è continuamente attraversato” o ad esempio il “senso primigenio che l’essere umano ha di essere schiacciato da forze cosmiche, ma anche della necessità di comunicare con esse”.

L’intero lavoro della scultrice si basa sul concetto di archetipo e sulla personale ricerca di esso al di là delle influenze storiche e delle letture razionali che possiamo dare al mondo.

Per la Ricciardone la scultura è “il luogo di un rito gravitazionale”, ed in molte delle sue opere che questo rito si compie manifestando la contraddizione tra una forza che si spinge verso il cielo ed una che ci schiaccia sulla terra.

Nella scultura Ofelia , nel quartiere di Decima a Roma, come nella scultura Stele, nel quartiere Trionfale, la contraddizione  è messa in evidenza dalla posizione di equilibrio del oggetto. Le grandi masse, imponenti non sono in asse rispetto al suolo su cui poggiano, posizione che sottrae alla forza di gravità, proiettandosi nello spazio celeste.


Nel 1970 si accende la passione per il Barocco, più in particolare per Bernini, che con con i suoi panneggi estrae dal opera l’immagine del caos cosmico, l’intuizione di uno spazio curvo e  le forme danzanti che successivamente ispireranno le sue scultore.

Esempio raffinato e lampante sono la serie di sculture ‘In Soffio’ dove la massa analogamente e come la lavora Bernini, diventa un panno morbido che nella sua flessibilità si adagia su un fitto intreccio di aste: simbolo delle forze, donandoci allo stesso tempo una sua immaginazione architettonica e artistica.

Nel 2013 realizzerà una mostra sul tema arte e progetto, dove esporrà alcune opere di scultoree e una serie di proiezioni, realizzate da studenti dell’istituto Quasar.

Gli articoli sono frutto di una collaborazione tra: Patrizio Maria Puppo, Francesca Restivo, Claudia Gallifa, Ane Iza.


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